Perché Vittorini decise di non pubblicare "Il Signore degli Anelli" per Mondadori nel 1962? La risposta sta in quello che scrisse nella sua lettera di rifiuto, che rivela problemi di ordine ideologico ma anche commerciale: non c'era alcuna garanzia che il capolavoro di Tolkien avrebbe incontrato il favore dei lettori italiani, in un panorama editoriale e letterario molto diverso da oggi e profondamente avverso al fantastico. Quel che è certo è che, se Mondadori avesse pubblicato "Il Signore degli Anelli", la ricezione id Tolkien in Italia sarebbe cambiata.
Harry Potter e Frodo Baggins sono due eroi stigmatizzati, segnati nel corpo (e nello spirito) da una ferita ricevuta: Harry daVoldemort, Frodo dal Re Stregone. Gli esiti sono però diametralmente opposti: per la Rowling il male assoluto incarnato in una sola persona può venire sconfitto, per Tolkien non può esistere perché il male è sempre storico e resta dentro chi lo subisce.
La saga di Harry Potter di J.K. Rowling insiste molto sul concetto di paura, un sentimento in grado di condizionarci perché legato a delle cause profonde: l'unico modo per affrontare e sconfiggere le proprie paure è individuarle e chiamarle con il proprio nome. Essere eroi infatti non significa non avere paura, ma andare avanti nonostante la paura.
I Númenoreani e i loro re sono il peggior esempio di una cattiva relazione degli Uomini con la morte: i loro re, infatti, avevano la capacità di scegliere il momento in cui morire, ma poi l'hanno perduta per il desiderio di restare attaccati alla vita oltre il dovuto. In questo modo non accettano il "dono di Ilúvatar", la morte, come invece aveva fatto Elros, il loro capostipite, e come invece fa Aragorn alla fine del "Signore degli Anelli". Insieme alla non accettazione della morte arriva la corruzione e la caduta.
Più che un ragionamento sul potere, "Il Signore degli Anelli" riflette una profonda meditazione sul tema della morte e dell'immortalità in relazione a Uomini ed Elfi, creati diversi per esplicita volontà di Eru/Ilúvatar. La morte data agli Uomini è un dono, che permette loro di essere liberi e di tendere oltre i confini del mondo, ma gli Uomini non lo capiscono e la interpretano come una maledizione forse dovuta a un loro peccato: cercano quindi di scappare da questa realtà, trovando dei rimedi e dei succedanei.